Candidato al Parlamento europeo: Valerio Potì
Chi sono, in cosa credo e che impegni prendo
Ho da sempre grande passione politica, da quando portavo in piazza migliaia di studenti a Lecce sui temi della riforma della scuola e dell'ambiente negli anni 80. Credo nella necessità di coniugare passione per le idee con il pragmatismo.
In politica, ero impegnato direttamente da giovane. Poi mi sono dedicato allo studio ma adesso sento una forte motivazione a tornare a impegnarmi.
Ho posto grande speranza in Azione, come tante altre italiane ed italiani, perché porta al centro dell'agenda politica ideali e temi su cui fare scelte importanti. In Azione, ho trovato un partito in cui ci sono persone animate da passione politica e vivacità intellettuale con cui condividere battaglie ed iniziative politiche sui temi che mi stanno a cuore.
I temi cui più tengo sono la rinascita del Sud d'Italia e di tutti i Sud del Mondo, i diritti civili, per coniugare libertà e giustizia. snellimento della burocrazia con il capovolgimento del rapporto tra stato e cittadino tale per cui sia finalmente il primo ad essere al servizio del secondo e non viceversa, maggiore libertà di intraprendere e innovare coniugata ad uno stato sociale che protegga le persone e non gli interessi di ceti politicamente forti a scapito di quelli deboli.
La mia proposta politica
Highlights
Come già detto sopra, i temi cui più tengo sono la rinascita del Sud d'Italia, insieme a tutti i Sud del Mondo, i diritti civili, per coniugare libertà e giustizia, snellimento della burocrazia con il capovolgimento del rapporto tra stato e cittadino, in modo che sia il primo ad essere al servizio del secondo e non viceversa, maggiore libertà di intraprendere e innovare coniugata ad uno stato sociale che protegga le persone e non gli interessi di ceti politicamente forti a scapito di quelli deboli. Tutto ciò, soprattutto al Sud, può aiutarci a sprigionare tutto il nostro potenziale di creatività e vitalità sul piano economico e di vivacità e inclusività sul piano sociale e culturale.
In Italia, difesa dei diritti civili vuol dire a mio avvivo anche riforma della giustizia in senso molto più garantista, che promuova la certezza del diritto e il principio che sia vietato solo ciò che esplicitamente vietato dalla legge, bandendo la retroattività di fatto delle sanzioni ed interpretazioni arbitrariamente estensive, circoscrivendo ancora meglio la fattispecie di reati come l'abuso di ufficio e abolendone di anacronistici come l'oltraggio a pubblico ufficiale. Lo stesso snellimento della burocrazia vi può contribuire, se frutto del capovolgimento del rapporto tra stato e cittadino, in modo che sia il primo ad essere al servizio del secondo e non viceversa.
Nel mio impegno in politica da giovane, dal 1988 al 1989 sono stato prima responsabile provinciale dei “Centri per l’ambiente” della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) Organizzatore e poi cooptato nella direzione nazionale.
L'iniziativa di cui vado più fiero è la battaglia politica per coniugare i temi del rispetto dell'ambiente con quelli dello sviluppo nel Salento, culminata nella storica manifestazione del 2/12/1989 contro la megacentrale di Cerano (BR) e per il raddoppio della linea ferroviaria Bari-Lecce, che vide l’adesione di sindacati e istituzioni provinciali al fianco del movimento degli studenti, con la partecipazione di oltre 50.000 persone, e di cui ero organizzatore e relatore principale. Gli impegni presi in quella sede dalle istituzioni e dall'Enel ebbero come conseguenza una centrale meno inquinante e l'inizio ai lavori sulla linea ferroviaria che, una volta ultimati 15 anni dopo, hanno posto fine all'isolamento del Salento.